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Lo specchio
Michele Ranzani nasce a Milano nel 1974.
Fogli e carta da lettera antichi, del XVIII-XIX secolo, sono i supporti usati per le sue opere fotografiche, una sovraesposizione molto accentuata che prevede la ripresa still life per le texture di fondo, il soggetto in primo piano è un semplice veicolo comunicativo che richiama atmosfere suggestive di una realtà chiusa.
I soggetti sono sempre donne, vegetali, scorci architettonici e nature morte immortalati su una dimensione irreale, un limbo imperscrutabile, dove vengono completamente decontestualizzati.
Una particolare attenzione a questa decontestualizzazione è rivolta ai soggetti femminili, rappresentati spesso di spalle o in angolature che ne tagliano volutamente il volto, concedendo una libera rilettura di uno spazio indefinito.
La ricerca nel campo del dettaglio architettonico è da leggere anch’essa come forma comunicante, veicolo di valori estetici e di equilibrio chiaroscurale.
La forma è il fulcro del soggetto, le linee, la collocazione urbana non sono mediate da elementi teorici condizionanti, ma esprimono nel linguaggio architettonico la loro natura attraverso un codice a lungo studiato dall’autore.
Misure: 100 x 80